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Dopo il disastroso prosciugamento del 12 agosto 2012 dell’intero bacino del Lago di Santa Luce, che ha portato alla scomparsa di quasi tutta la fauna ittica presente (solo una minima parte e’ stata salvata e trasferita in altre acque interne della Toscana), si e’ reso necessario intervenire per la ricostituzione delle popolazioni ittiche, con azioni mirate di immissione di novellame esclusivamente appartenente a specie autoctone, secondo le indicazioni generali del Piano Ittico Provinciale per la Pesca e la Gestione delle acque interne, approvato con delibera n.9 dal Consiglio Provinciale l’8 gennaio 2013.
Il ripopolamento del lago da parte della fauna ittica autoctona è iniziato nella prima parte del 2013, con l’immissione di ceche d’anguilla provenienti dall’Incubatoio Provinciale di S. Rossore.

Si e’ reso inoltre necessario e opportuno, porre adeguate misure di salvaguardia nel Lago di S. Luce, allo scopo di preservare il novellame della fauna ittica autoctona immesso da parte della Provincia di Pisa, evitando al contempo l’immissione di specie estranee alla fauna ittica autoctona, attraverso l’ istituzione di una Zona di Protezione con divieto di pesca, ai sensi dell’ art. 5 comma 1, lett. e) della L.R. 3 gennaio 2005 n°7, “Gestione delle risorse ittiche e regolamentazione della pesca dilettantistica nelle acque interne”.

Gli interventi di ricostituzione della fauna ittica e sua conseguente protezione e tutela, sono eseguiti dalla Provincia di Pisa in collaborazione con la LIPU e l’appoggio della Societa’ Solvay, in qualita’ di proprietaria del bacino e il Comune di Santa Luce.

Per una maggior comprensione delle azioni di ricostituzione e tutela, e’ necessario aggiungere che, contemporaneamente al prosciugamento del Lago, ad agosto 2012 risultava prosciugato per la siccità anche l’immissario: il fiume Fine. La fauna ittica quindi non aveva modo di poter tornare a colonizzare questo ambiente, anche perche’ lo sbarramento presente a valle del lago ne impedisce la risalita.
Inoltre il Piano Ittico Provinciale designava il Lago di Santa Luce area di pesca a Regolamento Specifico, allo scopo di promuovere la pesca dilettantistica e la conservazione delle risorse naturali ittiche presenti nel bacino.