Vi ricordate del Progetto di reitroduzione e conservazione della specie Gheppio Falco tinnunculus col metodo dell’hacking nella RNP Lago di Santa Luce, in collaborazione con il centro LIPU CRUMA di Livorno (Centro Recupero Uccelli Marini e Acquatici)?
Si tratta di un progetto di reintroduzione che si basa sul metodo dell’hacking: reintrodurre in natura animali riabilitati e/o allevati, utilizzando voliere di ambientamento (hacking). Questa tecnica consente un graduale inserimento dell’animale in natura e una percentuale di sopravvivenza nettamente superiore rispetto al rilascio diretto che, anzi è da sconsigliare vivamente.
I gheppi sono arrivati al Centro di Livorno quando ancora erano implumi e di pulli che da poco avevano lasciato il nido e incapaci di volare su lunghe distanze. Arrivati al Centro Recupero di Livorno sono stati soccorsi e allevati fino all’età in cui sono stati pronti per il loro ritorno alla vita selvatica.
Sono stati trasferiti dal Centro di Livorno alla Riserva Lago di Santa Luce 20 esemplari di gheppio e ospitati in una voliera di ambientamento per 1 mese.
I giovani di gheppio sono entrati in voliera il 25 agosto e vi sono rimasti fino a inizio settembre. In voliera si sono ambientati, hanno iniziato a capire che il cibo non e’ scontato e hanno iniziato ad allenare i muscoli di voli….poi l’8 settembre abbiamo creato un’apertura nella parte alta della voliera e timidamente hanno iniziato ad uscire.
In realta’ ci sono volute 12 ore perche’ tutti prendessero coraggio!!!
Sono usciti in linea di massima uno per volta a distanza di circa 1 ora e una volta fuori hanno preso la termica e quasi tutti si sono diretti verso nord.
Nella settimana successiva abbiamo continuato a somministrare ogni 2 giorni una razione di cibo sul tetto della voliera, ma nessun gheppio o altro animale si e’ servito. Nessuno e’ rientrato in voliera.
Dei 20 gheppi liberati solo 3 sono rimasti intorno alla Riserva fino a fine ottobre. Gli altri si sono dispersi sul territorio.
Questa metodologia di reintroduzione in natura risulta essere molto importante per riabilitare alla naturale vita selvatica specie ornitiche come rapaci diurni e notturni, che hanno trascorso periodi di degenza in Centri di Recupero.
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