Il Lago di Santa Luce è un bacino artificiale ancora attivo di proprietà della Società Solvay Chimica Italia, che lo ha costruito alla fine degli anni ’50.
Il lago oggi è una Riserva naturale e un sito Natura2000, gestito dalla Regione Toscana.
Il lago di Santa Luce diventa Oasi Lipu nel 1992, da un accordo tra la Società Solvay ( a tutt’oggi proprietaria del lago ) e la Lipu – Lega italiana per la protezione degli uccelli –
Nel 1997 viene istituita l’ A.N.P.I.L. Lago di Santa Luce, grazie all’impegno del Comune di Santa Luce.
Nel 2000 grazie all’interesse dell’amministrazione provinciale pisana verso una politica di protezione e valorizzazione delle aree protette presenti sul territorio, insieme al consenso della società Solvay, viene costituita la Riserva naturale provinciale lago di Santa Luce.
Nel 2009 la Regione Toscana delibera la designazione di Sito di Importanza Comunitaria “Lago di Santa Luce” (IT5170009, direttiva 92/43/CEE): un riconoscimento e una maggiore garanzia per il futuro, la protezione e la salvaguardia dell’intera area. Il lago oggi testimonia il raggiungimento di quegli obiettivi che la LIPU si era posta all’indomani dell’istituzione dell’Oasi Lipu.
Nel 2016 la Riserva naturale diventa Riserva regionale e nel maggio dello stesso anno è designata a Zona Speciale di Conservazione ( ZSC ), ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, in base alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

Finalità

Il lago di Santa Luce è un habitat di elezione per la presenza di numerose specie di uccelli acquatici. Importante sito lungo la rotta migratoria è nodo strategico nella rete ecologica del territorio. La Riserva presenta caratteristiche e potenzialità che la rendono un sito di grande importanza nel sistema delle aree protette regionali in termini di biodiversità e di capacità ricettiva e funzionale per l’educazione ambientale ad ampio raggio.

La Riserva naturale oggi è:

  • Un’area protetta in cui le attività di conservazione della natura si integrano con quelle di educazione e sensibilizzazione ambientale, promozione e valorizzazione del territorio.
  • Un luogo importante per la tutela degli uccelli e della biodiversità, un contributo significativo agli ambienti, alle specie animali e vegetali in un contesto nazionale ed europeo.
  • Un polo riconosciuto dal mondo scolastico locale, un luogo qualificato per avviare e promuovere forme compatibili di turismo naturalistico e collaborazioni con le realtà locali del territorio.

Origini

Dove oggi ammiriamo una zona umida di elevato interesse naturalistico, in passato si estendevano coltivazioni cerealicole di proprietà del Monte dei Paschi di Siena, acquistati in seguito dalla Società Solvay Italia S.p.a. per la realizzazione di un bacino a valenza industriale.
Il lago è stato realizzato tra il 1958 e il 1960 allo scopo di ottenere una riserva idrica di acqua dolce da impiegare nelle lavorazioni chimiche del vicino stabilimento di Rosignano Solvay.

Il bacino idrico è nato dallo sbarramento, per mezzo di una diga realizzata completamente in argilla, del fiume Fine la cui sorgente è sul rilievo Poggio alla Nebbia, localizzato nella regione settentrionale della dorsale Chianni-Riparbella, precisamente al confine tra Chianni e Casciana Terme, a circa 10 km di distanza dal Lago di S.Luce. A valle del lago, il Fine riprende il suo corso naturale per sfociare in mare in Località Pietra Bianca (Vada).

L’invaso è alimentato oltre che dal fiume Fine da altri tre corsi d’acqua minori: il torrente Sabbiena, il Botro dei Rotini e il Botro dei Risecoli, tutti situati nella parte orientale del lago. Il prelievo idrico da parte della Società Solvay avviene tutto l’anno e regolato da accordi stipulati con la Regione Toscana.

L’acqua utilizzata dallo stabilimento viene convogliata in dei tubi, dove per azione del dislivello tra il lago e lo stabilimento di R. Solvay, arriva alla fabbrica.