Sbinocolo come al solito per spiare gli abitanti del lago e ad un tratto….cosa sono?…Folaghe sul nido! Mentre le osservo mi chiedo cosa stiano provando in quell’istante…
La primavera è arrivata, ma già da fine febbraio qualcosa si stava smuovendo.
Dai canneti invernali cominciano a risvegliarsi i canti dei loro abitanti: la forte melodia dell’usignolo di fiume, lo straziante grido del porciglione e il canto d’amore del tarabuso, questi ultimi maestri del mimetismo. Vediamo le spettacolari acrobazie del falco di palude, che veleggia con circospezione sui gruppi di anatre. Gli uccelli stanziali sono in fermento e reclamano i propri territori e gareggiano in canti ed esibizioni amorose per attirare le femmine.
Lo svasso maggiore, il simbolo dell’Oasi, mette in atto un vero e proprio cerimoniale di corteggiamento con tanto di offerta di alghe alla femmina, come pegno di “fedeltà”.
Chi ha svernato al lago, moriglioni, cormorani, alzavole, folaghe ( salvo qualche coppia ), partono per il nord Europa, mentre arrivano al lago le marzaiole ( sono quasi sempre le prime, svernano in Africa ), i cavalieri d’Italia, le pettegole e ancora gli aironi e balestrucci, topini e i rondoni.
Gli stanziali come gli svassi, le gallinelle, i porciglioni, i falchi di palude, ad aprile hanno già le uova, se non i pulli. Gli estivanti, come il cannareccione e la cannaiola, fanno sentire forte i loro richiami amorosi. Gli aironi rossi costruiranno i loro nidi in mezzo alle canne, difendendoli con coraggio dal falco di palude.
Le folaghe sono già nel nido…la femmina cova
Gli svassi hanno preso a corteggiarsi già da metà febbraio e anche loro sono impegnati in una nuova stagione degli amori…
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